Ipotizziamo una situazione.
Il mio compagno Padre dei Miei Pets è con la sua non-so-come-chiamarla (la sua ragazza, una friend with benefits o qualsiasi via di mezzo) e io penso a loro con un filo di tenerezza.
Non è stato sempre così e non so se sarà sempre così. Tempo fa il pensiero che uscisse con altre persone mi dava disagio, prima ancora angoscia, prima ancora panico. Poi ho lentamente scoperto che nessuna di queste persone cercava o avrebbe cercato di portarmelo via e che il suo amore verso di me non sarebbe sparito. Cambiato, forse sì. Sparito no.
Mentre scrivo, ripenso alla mia agenda incasinata per convenzione e agli impegni presi o da prendere con la mia, di ragazza. Lo so, lo so, ne scrivo di continuo, sono ancora in quella che gli americani chiamano NRE (New Relationship Energy, ossia la fase farfalle nello stomaco).
Ci sono stati e a volte ancora ci sono momenti in cui sono in confusione per le mie due relazioni. Una cosa è sapere nella teoria che si possono avere due relazioni sentimentali e tutt’altro è viverle. Anche il mio pluriennale amore verso PdMP non è sparito, ma forse è cambiato.
Vivere quello in cui già credevamo nella teoria ci ha fatto guadagnare una consapevolezza importante.
Che possiamo stare insieme perché vogliamo farlo, non perché dobbiamo per convenzione sociale o ne abbiamo bisogno. E’ bellissimo, liberatorio, mi fa sentire leggera.
Non sta con me perché così ha compagnia assicurata, qualcuno che lo rassicuri, una figura sociale accanto con cui andare alle feste. Non sto con lui per gli stessi motivi, più quello di avere qualcuno che mi prende qualcosa dagli scaffali più alti. I motivi per cui stiamo insieme non sono convenzioni e sono nostri, sempre veri quando sono veri, un po’ come il cielo della Lombardia che è così bello quando è bello (scusate, reminiscenze delle superiori). Ok, ci piace avere affetto, compagnia, rassicurazione e fare le cose insieme. Ma sappiamo entrambi che potremmo farle con altri e che quindi, se decidiamo di farle insieme, è perché godiamo della reciproca compagnia. Siamo proprio io e lui, non io e il mio compagno, lui e la sua compagna.
Via i ruoli, le maschere, le definizioni. Benvenute persone!
E’ meraviglioso.
Lo stesso vale per le altre persone con cui stiamo / usciamo etc. Per quanto mi riguarda non ho avuto altri rapporti d’amore che si sono trasformati così tanto nel tempo, rimanendo al tempo stesso fedeli a sé stessi e alla loro natura di fondo. D’altronde non ho avuto storie d’amore così lunga. Sarò felice se ne avrò.
Ora che scrivo e che ci penso, forse la mia storia con l’amica che non è ex (che non ha un acronimo, perché sarebbe ACNE) ci somiglia. D’altronde, anni fa ero solita dire che loro erano i miei due fidanzati.
Torniamo a noi. L’ho detto, è liberatorio e mi fa sentire leggera, come volare.
Le prime volte in cui ho volato in questo modo ho pensato che stavo precipitando e mi sarei schiantata di faccia, mandando a puttane il lavoro del mio dentista.
E invece no, ho scoperto che posso volare. Almeno fino a quando riesco a non avere troppe aspettative e a ricordarmi che non posso possedere gli altri. A volte mi dimentico ancora di avere le ali, quando guardo in basso e mi prende il panico. Ma sto migliorando, ne sono convinta.